La mia storia ha inizio alla fine degli anni Sessanta, quando al termine degli studi di enologia inizia l’avventura di produrre vino; l’entusiasmo e anche un po’ di fortuna mi portarono ad acquistare la cascina e alcuni appezzamenti ai Cottà.
Si trattava di poche giornate di vigneto che, con tenacia e molti sacrifici miei e di mia moglie Anna, sono diventati i 18 ettari in alcune tra le più belle zone del Barbaresco.
“Ho sempre creduto molto nel lavoro in vigna per poter dar vita a dei grandi vini. Ed è per questo, che fin dall’inizio, ho sempre cercato di evitare prodotti chimici e diserbanti per non alterare l’equilibrio naturale delle nostre colline”.
In cantina cerco di usare la stessa filosofia: lieviti naturali, macerazioni lunghe, affinamento di oltre un anno sur lie, come si faceva una volta.
Sono affiancato dai miei figli Andrea, Elena e Claudia, che con la mia stessa passione e dedizione proseguono il mio lavoro.
Rino
È costituita da 5 “cru” di Barbaresco: Currà, Cottà, Fausoni, Pajorè e Basarin, il Dolcetto Bric del Salto®, la Barbera Pairolero e vino rosso il Matè®.
Vengono prodotte complessivamente circa 85.000 bottiglie suddivise in 10.000 Dolcetto d’Alba, 12.000 Barbera d’Alba, 23.000 circa Langhe nebbiolo, 5.000 Matè® e 35.000 Barbaresco.
Particolare cura viene rivolta al vigneto, in modo da avere, tramite rese basse delle uve, un’alta concentrazione che ci consente di produrre vini strutturati, di corpo e molto longevi.
È nostra convinzione che la viticoltura praticata in modo serio e corretto debba rispettare l’equilibrio naturale sia del terreno che dell’ambiente. Per questo motivo già dall’inizio degli anni ’90 insieme ad altre aziende abbiamo iniziato a praticare la lotta guidata per antiparassitari e concimi. Le tradizionali malattie che colpiscono la vite sono combattute con prodotti ecocompatibili.
I trattamenti sono ridotti al minimo ed effettuati solo se necessari, senza alcun uso di diserbanti e pesticidi.
In cantina non vengono effettuate manipolazioni di alcun tipo, sia la fermentazione alcolica che quella malolattica avvengono in maniera del tutto naturale.
L’unica concentrazione di cui disponiamo è il diradamento dei grappoli nel vigneto.